lunedì 16 giugno 2014

Il regalo di nozze di Viane

C'è una frase di Kahlil Gibram che voglio condividere con tutti voi che mi seguite : "Viviamo solo per scoprire nuova bellezza. Tutto il resto è una forma di attesa". Cari amici dovunque voi siate, in qualunque parte del mondo vi troviate, ditemi se parole così possono riaccendere l'entusiasmo per la vita. Non è facile di questi tempi trovare un fil rouge con la propria esistenza e divenire cercatori di bellezza, potrebbe veramente essere il giseng delle nostre giornate oscure. Io mi definisco un'esploratrice della bellezza e grazie a lei credo di essermi salvata in diversi momenti difficili. Non è quindi un caso che tra i miei amici ci siano soprattutto artisti, qualcuno è di fama altri lo diventeranno ma ciò che è più importante è che, grazie a loro, è come se ogni giorno vedessi il sole. A tale proposito voglio ricordare l'esempio di Giuseppe Panza di Biumo una persona che ha vissuto per la bellezza divenendo un mecenate, ovvero colui che con l'occhio lungo ha valorizzato artisti che oggi non potremmo ammirare. Conoscerlo ed intervistarlo nella cornice della suggestiva Villa Panza per la prefazione del libro "Ecologia e Bellezza" di Maurizio Spada  per me è stato un onore,un ricordo che non mi abbandona e per questo voglio riportare alcune sue considerazioni:"Come ho già detto sono fondamentalmente un ottimista, Non ho pensato al presente , nè al domani ma al futuro, un futuro indefinibile, non quantificabile nella sua lontananza e continuo a pensare in questo modo.Per questa ragione ritengo che sia molto importante che se si ha la fortuna di aver trovato delle opere d'arte significative queste debbano essere utilizzate in modo che diventino un mezzo di educazione, un mezzo per diffondere la conoscenza di qualche cosa di alto". Le parole di Giuseppe Panza di Biumo ancora oggi risuonano nel mio cuore procurandomi un brivido. "E' il colore che trasforma la vita", mi confidò convinto ed io oggi comprendo che questo deve essere stato il mantra che l'ha accompagnato in tutte le sue scelte artistiche.  Quando seguì l'impresa di James Turrel, l'artista della luce, nel Roden Crate, un piccolo vulcano spento alto trecento metri dal suolo dell'altipiano del Far West dell'Arizona, mi raccontò che il cielo divenne una grande cupola sovrastante la terra con l'impressione che questa invece salisse verso il cielo. Narrando quell'antica avventura  io vidi i suoi occhi accendersi di luce la stessa che aveva saputo cogliere nelle opere di Turrel.
Voilà che anche Emma, Francesca detta Libertà,  e Viane cercano un certo tipo di bellezza e per questo oggi si sono date appuntamento in via Montenapoleone da Cova  per un piccolo tour di shopping a caccia d'arte con Viane in testa che per il suo matrimonio ha chiesto alle amiche come regalo di nozze una piccola follia ovvero un quadro d'autore. Viane ama molto l'arte, è iscritta al FAI e appena può, visto che guadagna bene, partecipa anche ai loro viaggi. La sua casa e il suo studio sono un piccolo mausoleo e insieme alle opere del nonno sfilano artisti ignoti misti a nomi non proprio sconosciuti. "Sto bene in loro compagnia.Sono nata in mezzo all'arte e senza di lei non potrei vivere", si giustifica con le amiche che osservando la copiosa collezione un po' la prendono in giro dicendole che  prima o poi aprirà una galleria. "Ragazze io sono sempre più in rosso quindi al massimo al quadro che acquisterete potrò solo mettere la cornice", sottolinea Sofia in diretta dal suo cellulare mentre sta rientrando in treno da Latte vestita in stile provenzale con un allegro abito di Souleiado, regalo dell'amica Chantal per il suo compleanno . Il gruppo intanto dopo aver bevuto il cafferino di Cova, uno dei migliori di Milano, cammina un po' svogliata nella via dello struscio ma a un certo punto ecco l'ispirazione dettata dal buon senso di Viane e dalle sue conoscenze in campo artistico. "E se vi portassi per ateliers? Ho tanti amici pittori, con loro certamente non vi svenerete. A me lo sconto lo fanno sempre" Parlava e intanto la ingorda Emma, dopo essersi persa tra le vetrine di Moncler, si era fermata da Fratelli Rossetti e ne era uscita con una deliziosa francesina fucsia e con un mocassino bianco "Brera". "Sei impazzita!", l'aveva subito reguardita Francesca. "Ma dai stasera devo presentarmi alla madre di Giovanni e nel mio stato è meglio che scenda dai tacchi. E poi mi devo festeggiare Giovanni è tornato in sè  ". Intanto il cellulare di Viane squillava, il suo pittore preferito l'attendeva alla galleria Ponte Rosso di via Brera:"Buongiorno Viane sono Vito Melotto, venga qui dalla Nanda ho un bel dipinto da farle vedere, sono certo che le piacerà."                  

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