lunedì 28 aprile 2014

La presentazione di Piero

La giornata era stupenda, quasi estiva e la festa in onore di Viane e Piero era stata fissata per l'ora dell'aperitivo. La scelta del posticino dove si sarebbe svolto il discreto, ma glamour, ricevimento era ancora segreta, si sapeva solo che era nel centro di Milano. Viane sembrava muoversi con molta circospezione quasi avesse timore di rivelare chissà quale spiazzante segreto. "Forse lui è già stato sposato e non vuole farlo sapere alla ex moglie?", si dicevano Emma e Francesca che allo scoccare del mezzogiorno non erano ancora state messe al corrente dell'indirizzo esatto di dove si sarebbe svolto il festoso evento. "Perchè ci tiene così sulla corda?", incalzava Emma al cellulare con la altrettanto dubbiosa Francesca ,"Possibile che a quest'ora non si sappia dove si svolgerà questo misterioso cocktail? Forse Viane ha cambiato idea. Ti ricordi che l'ha già fatto con quel messicano conosciuto in rete? Insomma che si sbrighi perchè io, in base al luogo,devo adeguare la scelta del mio look." Emma come al solito,nonostante fosse in attesa e senza considerare che da lì a poco le sue mise sarebbero cambiate, voleva far breccia  con uno dei suoi indimenticabili e un po' folli abbinamenti. I sandali rosa di Carven li aveva giusto acquistati pochi giorni prima così come un vestito con gonna a ruota, scelto dopo aver fatto la spola tra le sue due boutique del cuore ovvero Biffi e Chicchi Ginepri. Finalmente alle dodici e quindici  ecco arrivare ad entrambi l'atteso messaggino, seguito da faccina sorridente, di Viane:"ore 18 da Gold in via Poerio 2." L'invito era già tutto un programma. Gold è infatti il luxury ristorante di Dolce & Gabbana , un posto per vip e non certo per gente comune. Insomma, ma chi sarà mai questo Piero per invitare in un luogo così modaiolo, si chiedevano sospettose twittando le amiche del cuore di Viane. Francesca, un po' meno previdente di Emma, non sapeva che cosa indossare anche perchè la giornata era caldissima con un vento marocchino che oltre a togliere dal cielo qualsiasi piccola e buffa nuvola si apprestava a far svolazzare dolcemente abiti in tulle e mantelle in georgette di seta e a scompigliare riccioli e bandò. Per fortuna il giorno prima era stata dal suo Davide di Charme & Cheveux che con maestria aveva forgiato i suoi capelli in un raccolto anni '60 ancora perfetto. "Speriamo che tenga", aveva pensato osservando dalle sue finestre le capigliature delle ragazze in strada mosse dal vento. Intanto dalla sua immensa cabina armadio estraeva abiti e tailleurs creando intorno a sè un'allegra confusione che sembrava non finisse mai finchè non apparve lui: un vestito blu anni '20 di Lanvin acquistato da Memory Lane. L'ora della festa con relativa sorpresa si avvicinava  peccato tuttavia  che da questo misterioso evento  fosse stata esclusa, anzi si fosse quasi volutamente esclusa, Sofia. Lei, mentre i problemi delle amiche erano di tipo mondano, aveva altro per la testa. Sul treno per Ventimiglia divorava il libro dello psichiatra francese Christophe André, Et n'oublie pas d'ètre heureux ("E non dimenticare di essere felice). Tratteneva le lacrime mentre lo leggeva cercando di darsi un giusto contegno vista la presenza del figlio Alfredo. La sua vita le sembrava uno sfacelo e priva anche di quegli sprazzi di felicità che in qualche modo il manuale che stringeva tra le mani la invitava a cogliere. Verso sera sarebbe giunta a Latte dove illuminata dal suo giardino segreto sperava di ritrovare almeno un quarto di felicità. Al Gold intanto, in un'atmosfera super chic, stavano per arrivare, alla guida di una Ferrari rossa, Viane e Piero,lei al volante lui seduto di fianco. All'ingresso del fashion ristorante, in un falò di vanità mondane, due giovani camerieri siciliani vestiti D&G avevano preparato....                                                                                                                      

martedì 22 aprile 2014

Propositi di primavera

Emma, Francesca (Libertà), Sofia e Viane hanno un'abitudine in comune, quasi un tic che si manifesta improvviso soprattutto in primavera tempo di progetti e di propositi. Che siano le ore ventitrè , le ventiquattro o la una non fa differenza, tutte loro, prima di andare a letto, indugiano davanti alla finestra e scostando le tende, certe di lino antico altre di organza, osservano la città avvolta dai bagliori  della notte. Ognuna lo fa dalla propria postazione mettendo nella casella dei ricordi personali l'immagine di una Milano dove si ode il fruscio allegro delle foglie ancora tenere  e dove improvvisi sprazzi di lucine  mettono in mostra anche il più dimenticato monumento. Emma dialoga con il ponte di Ferro Rosso che sovrasta il Naviglio Grande, Francesca medita fissando la chiesa di San Lorenzo, Sofia si confida con San Francesco, Viane ad Abbiategrasso rivolge interrogativi ad una madonna del trecento che sovrasta una chiesetta di fronte a casa sua. Tutte e quattro in quei pochi istanti, avvolte in una vestaglia a kimono col vento che sibila dietro i vetri, sono a tu per tu con la loro parte meno conosciuta dove le domande danzano insieme ai dubbi e le risposte paiono non giungere mai. Non ci sono più computer accesi, nè cellulari che con dietro una sciocca suoneria  interrompono qualsiasi magia ma solo un mondo che pare fatto di cose semplici e antiche come il pane di una volta e dove all'improvviso  sembra di aver trovato la chiave che apre la porta della felicità. In questo silenzio cosmico si chiedono se la via che hanno imboccato è quella giusta, se l'uomo che hanno scelto le ama veramente, se stare al mondo significa anche avere un progetto sociale, oppure ricordano azioni di cui oggi provano un forte pentimento. Al termine di queste filosofiche riflessioni Milano come Abbiategrasso iniziano a perdere i contorni del reale. Fregando la fronte e scuotendo il capo come per scacciarne qualcosa Emma, Francesca, Sofia e Viane sono quasi pronte per sognare, domani è un altro giorno. Intanto ci sono delle novità: Emma pare attenda un bambino, Viane sta per dare una festa per presentare Piero di cui non ha rivelato un particolare che stupirà, Sofia è fuggita nella villetta in vendita a Latte col figlio Alfredo   e vuole lasciare Ale, Francesca medita di cambiare lavoro. Lo shopping  pare per ora messo da parte l'unica eccezione la fa Emma o meglio il suo Giovanni che nell'uovo di Pasqua, acquistato da Marchesi,  le ha fatto trovare la fedina "Olive" di Tiffany. Il mondo di Emma sembra avera la gioia e i colori di una mazurca ma anche per lei non sarà tutto così semplice e dorato.                                                                                                            

lunedì 14 aprile 2014

Il ritocchino estetico di Libertà

Da quando al Salone del Mobile uno sconosciuto signore le aveva dato più o meno quarant'anni Francesca,ovvero Libertà, non si dava più pace. "Come io che  effettivamente ho quell'età non ne dimostro di meno? Va bene che oggi sono sfatta ma mi hanno sempre dato dieci anni in meno rispetto a quelli che ho. Devo fare qualcosa. Ho troppe rughe e anche le mie labbra non sono più piene come una volta. Non mi piaccio, sto invecchiando a vista d'occhi." Si torturava ripetendosi nella mente il numero quaranta in modo ossessivo chiedendosi come poteva essere successo che ad un tratto anche gli altri la vedessero vecchia. La prima a pensarlo era stata lei subito dopo la separazione da William che ora stava con una trentenne ex modella e aspirante velina e neanche a farlo apposta, proprio ieri, li aveva incrociati al Salone felici e sorridenti. " Ho sempre coltivato più il dentro del fuori, sono una stupida penso troppo al mio lavoro e non mi prendo cura del mio corpo", si ripeteva guardandosi allo specchietto della sua fiammante cinquecento rossa. Mentre si struggeva dentro e fuori guidava in direzione Abbiategrasso dove l'attendeva Viane. Viane è medico ed è specializzata in medicina estetica tuttavia non ha mai voluto intervenire sul corpo delle amiche sostenendo che è ancora troppo presto e che prima che fuori bisogna  piacersi dentro. Il suo studio, elegantissimo e pieno di quadri del nonno, è nel centro del paese sopra una nota pasticceria dove le ricche signore si danno appuntamento prima o dopo aver fatto una punturina da lei. Lì tra i vapori di sobri caffè e cappuccini  dimenticano i loro cinquant'anni e a volte anche i sessanta sfoggiando abiti alla moda, la clutch di Charlotte Olympia o il sandalo di Casadei. Sciogliendo in bocca  una delicata gelée e chiacchierando sotto i portici del noto ritrovo passano il tempo ingannando un po' se stesse e un po' gli altri a cui raccontano di avere qualche anno in meno. "Non vorrai assomigliare a loro?", chiede Viane a Francesca rimproverandola come una sorella e scostando le tende della finestra del suo studio da dove si intravedeva il gruppetto delle sue pazienti habituè sedute ai tavolini all'aperto del noto caffè Besuschio . Ti sei scelta il nome Libertà e poi vuoi diventare schiava del tuo corpo. Guarda che tutti invecchiamo è naturale, ma bisogna vedere come. Prima di intervenire con i miei aghi io faccio una chiacchierata con le mie pazienti. Voglio capire cosa le spinge a cercarmi. In certi casi comprendo il motivo in certi altri, come il tuo, no e allora cerco di sconsigliare ogni intervento. Tu hai bisogno di altro in questo momento, forse sempilicemente di innamorarti un'altra volta." Viane, parlava in modo serio e competente quietando quell'amica con la quale ogni tanto si lascia andare a qualche follia di shopping. Da sotto la finestra ,nel frattempo, mentre il sole irradiava i vicoli e un pezzo di torre del meraviglioso Castello Visconteo, una sua paziente con tanto di borsa griffata Salvatore Ferragamo, occhiali madreperlati Blumarine e capottino rosso di nappa Longchamp le fa uno squillo:" Dottoressa potrei venire ora  per un altro ritocchino?"                                                                                            

lunedì 7 aprile 2014

La design week di Viane

Francesca, per gli amici Libertà, lavora nell' ufficio stampa di Artemide e poichè da domani si parte con la design week ha trascorso questi ultimi giorni sempre più o meno connessa. Il suo ruolo la porta a vivere esperienze emozionanti poichè il team con cui lavora è formato da designer e creativi che con le loro opere la stupiscono di continuo affascinandola a tal punto che anche in casa sua ogni lampada è un pezzo di successo della storica azienda alla quale ormai ha votato le intere sue giornate. Ieri, mentre le altre sue amiche erano da Brian & Barry per un giro di shopping veloce, lei era tutta presa a organizzare la sua agenda della bollente settimana. "Non ho neppure il tempo per un caffè", raccontava domenica telefonando a Viane, " i giornalisti poi, come al solito, mi fanno impazzire. Hanno sempre quel tono da super impegnati e per riuscire a farmi ascoltare devo sedurli in due secondi altrimenti, con una scusa, mi attaccano il telefono in faccia". Parlava concitata elencando i nomi delle lampade a suo avviso più interessanti che già stavano illuminando il suo cuore e, conoscendola, in futuro anche la sua casa. "Sai Unterlinden la vedrei bene anche nel tuo soggiorno", consigliava all'amica che dall'altra parte del telefono non capiva bene di cosa si trattasse, " il design è di Herzog & De Meuron ed è una lampada a sospensione a Led in ottone e alluminio. E' molto elegante e in tono col tuo stile." Viane dall'altra parte del suo fashion smartphone, con cover di Prada, l'ascoltava paziente consapevole che Libertà ha un'adorazione per il suo lavoro nel quale compensa le delusioni della sua vita che non si limitano solo al fallimento del suo matrimonio ma vanno oltre. Sono più di una le ombre che a fasi alterne hanno colpito l'esistenza di Libertà: una di queste è stata la malattia della madre affetta da una precoce forma di Alzheimer. Intanto che Viane partecipava in diretta agli ultimi ritocchi dei comunicati stampa preparati dall'amica per una lista di giornalisti vip Emma e Sofia le facevano cenno di tagliare corto e di raggiungere gli ascensori del megastore Brian & Barry, per altro sempre occupati, concludendo che questa loro nuova "shopping experience" non era stata per nulla appagante. "Vuoi mettere la Rinascente ", aveva replicato Sofia a Viane che, abbandonando la conversazione con Libertà, le aveva chiesto perchè non schiacciare il dodicesimo pulsante dell'ascensore, "là dentro io sto meglio anche se c'è folla. Sarà perchè ci sento un imprinting dannunziano oppure semplicemente perchè è un pezzo di storia di Milano e quindi guai chi me la tocca. Insomma a pelle io pendo per la Rinascente, Per la sua vista Duomo, per le sue commesse, per i suoi stylist . A proposito sai quanti couturier famosi sono usciti da lì dopo aver fatto i vetrinisti?. " Sono due cose diverse", ribadiva Viane, dietro occhialini vintage di Romeo Gigli, sempre attratta dalle novità e un po' condizionata dal suo gusto provinciale tipico di chi vive lontano dalla city . "Andiamo da Rizzoli in Galleria?, suggeriva intanto Sofia un po' meno affannata del solito visto che forse ha già trovato un acquirente per la casetta di Latte , "voglio acquistare un  libro di cui tanto si parla da regalare a Viane per il suo compleanno: Felicemente sconnessi, di Frances Booth. Carissimi sapeste quanto è bello spiare queste mie amiche seguire le loro emozioni di donne alla moda con una vita che va su e giù come tutte le esistenze vere. Vi saluto consigliandovi, mentre passeggiate in centro durante la settimana del design, una location del fantastico situata in via delle Asole: Sotto il Gazebo. Se volete una casa non omologata curiosate in questo negozio di arredo dove vibra il passato ma anche il presente con quadri , sculture, petits riens e poltroncine vintage . Fare una casa è un po' come scrivere versi o musica, bisogna essere ispirati e non cadere nell'equivoco della moda.