giovedì 17 luglio 2014

Il matrimonio di Viane

Mancano solo due giorni al matrimonio di Viane e mentre Piero è già a Grimaldi lei è ancora ad Abbiategrasso a visitare i suoi pazienti che non vedrà per quasi un mese. L'orario della cerimonia che si svolgerà nella piccola chiesetta degli Angeli Custodi è fissato per le 17 e al suo termine amici e parenti verranno accolti nella splendida villa di Piero dove in un giardino di rose si svolgerà una festa indimenticabile. Tutto è stato organizzato con gran gusto grazie all'aiuto dei genitori del futuro sposo, figlio di un noto immobiliarista monegasco proprietario di alberghi di charme nel sud della Francia e di un' apprezzata scultrice di Mortola Superiore. All'aperitivo seguirà una cena che si svolgerà nell'antica limonaia e a cui parteciperanno circa duecento invitati molti dei quali amici di Piero facenti parte del mondo dei motori. Dopodichè, avvolti dal piacevole suono di un'orchestra  zigana, proveniente da Les Saintes Maries de la mer, i commensali si sposteranno sulla spiaggia dei Balzi Rossi dove ad attenderli ci sarà un veliero illuminato dalle fiamme delle candele per un giro lungo la costa francese.Questo il programma da favola delle nozze di Viane che tuttavia, proprio come le amiche si immaginavano, è in preda al panico e alla tentazione di fuggire. Il prezioso abito da sposa, confezionato dalla stilista Marta Ferri, arriverà a casa sua venerdì mattina subito dopo un amico di Piero la passerà a prendere per condurla a Ventimiglia dove per lei è stata fissata una suite nell'hotel della Baia Beniamin. L' hair stylist Davide Costanzo  di Charme&Cheveux e il make up artist Giacomo Santoro partiranno invece sabato mattina poichè senza di loro Viane aveva detto di sentirsi persa. Emma e Sofia, le amiche del cuore, arriveranno nelle prime ore del pomeriggio di sabato indossando già il bellissimo abito da damigelle che Viane ha voluto regalare a tutte loro, compresa Francesca anche lei in arrivo da Lione con Louis. A condurre a Grimaldi Emma e Sofia sarà Antonio, il ginecologo di Emma accorso al suo capezzale dopo che Giovanni se ne era andato e lei aveva avuto quasi un malore.  "Ho chiuso con lui", aveva confidato Emma ad Antonio riprendendosi dal quasi svenimento e mentre lui la visitava rassicurandola tra i due vi era stato un tenero bacio. La vita di ognuno è imprevedibile, nel bene e nel male, e in questo caso pare proprio nel bene, visto che Emma è riuscita a liberarsi dell'immaturo Giovanni e ad aprirsi a una nuova vita incoraggiata dal destino. Antonio, che sembra essere un uomo profondo ed anche intraprendente, sapendo del suo desiderio di partecipare al matrimonio di Viane non ha esitato ad offrirsi come cavaliere, il caso poi vuole che proprio a La Mortola superiore abbia una casetta piccola ma azzurra come il cielo di quelle parti.                                                                                                                                                                    

mercoledì 9 luglio 2014

Quando l'amore finisce

Ma sì che ce la faremo! Ce la faremo a venir fuori dalla crisi, ce la faremo a trovare un lavoro, ce la faremo ad aggiudicarci un premio letterarario, ce la faremo a ritrovare il sorriso anche dopo una delusione d'amore, ce la faremo a star meglio con noi stessi, ce la faremo a crescere.. Ma attenzione tutto questo si ottiene solo con "La perseveranza" titolo del libro del filosofo Salvatore Natoli, edito da Il Mulino. Questa settimana, cari amici sorridenti, vi porto nel mondo delle idee, nel mondo di signor Felicità nome che ben si addice a Salvatore Natoli autore di diversi testi che trattano di questo stato a cui tutti tendiamo. Di questo ordinario di filosofia teoretica ho un ricordo nitido, di quelli che lasciano il segno nel cuore e nell'anima. Lo intervistai un po' di anni fa in un baretto di viale Coni Zugna per una rubrica del Corriere della Sera dedicata alle vacanze di noti personaggi. Mi parlò della sua discesa alle "madri" ovvero a Patti il suo paese d'origine ma soprattuto mi parlò di felicità e del suo libro che la trattava e che aveva da poco pubblicato. Quel giorno per me fu diverso dagli altri e come rapita dalla sua voce greve mi trovai a riflettere sulla caducità di questo stato, così breve, così effimero come è effimera l'estate. Oggi ho voluto presentarvi questo maitre à penser poichè penso che alcuni di voi pur andando in vacanza stanno tirando le somme di quest'anno con l'amaro in bocca chiedendosi se non sarà meglio restare a pescare, mollando tutto quello che fin qui si è costruito. Non fatelo e leggete quanto vi racconta Natoli parlando di perseveranza. E' con questa virtù dimenticata, ma di gran moda tra i saggi, tra i grandi della storia come Mandela e tra gli uomini e le donne semplici che la vita ha un suo scopo poichè la perseveranza è nutrita dal bene e ha come fondo la realizzazione di esso.
Sofia mentre si infilava il suo delizioso cappellino di paglia per andare dall'analista ripeteva il suo nuovo mantra: Insistere, persistere, resistere. Anche lei aveva letto libri sulla perseveranza e essendo  una sostenitrice del pensiero positivo quando stava per mollare tutto imboccava la strada della filosofia. Tornata a Milano con sua grande sorpresa aveva appreso che la casa editrice con cui collaborava le riduceva l'orario di lavoro. Apriti cielo! All'inizio il mondo sembrò caderle addosso ma poi, poichè a Sofia in fondo piace la lotta,  trovò in breve una via d'uscita. "Meglio ,così avrò più tempo per scrivere il libro che da tempo ho nella testa ", si è detta accartocciando a palla quella letteraccia piena di timbri come se giungesse da una casa reale. In realtà soffriva come una pazza  poichè ridurre le ore di lavoro a chi già prende quasi nulla è un po' come farla morire tuttavia lei immaginò che qualcosa a questo punto nella sua vita sarebbe cambiato. "Ora ne parlo con la mia dottoressa e questa volta trovo il mio nuovo centro". Se la raccontava anche quella mattina facendosi sette piani a piedi  per raggiungere lo studio  della sua psicanalista non perchè non vi fosse l'ascensore ma perchè lei ad usarla ne aveva il terrore e tra un gradino e l'altro sbuffava pensando che un po' forse la vita si stava prendendo gioco di lei. La stessa cosa la immaginava Emma che, dopo aver messo alla porta la madre di Giovanni, gli diceva che prima di rimettersi nuovamente insieme doveva mollare mammà e rispedirla a Cefalù. Volavano i cuscini e le tazze Celadon nel suo elegante loft e mentre lei faceva il diavolo a quattro Giovanni aprì la porta e se ne andò. "Meglio, torna da mammà", urlò Emma ma ad un tratto una fitta all'addome la fece sobbalzare. Solo lontano le cose sembravano andare come comanda Iddio. Viane aveva terminato le prove del suo seducente abito da sposa e Piero e compagnia, ovvero Francesca e Louis, si dilettavano a far progetti per il diciannove luglio data del matrimonio che avrebbe riunito tutta la combricola a Grimaldi.