domenica 10 gennaio 2016

Magie a Grimaldi

                                 Il giardino segreto, acquarello di M. Spada

 Per sortilegi e magie non era da meno di Triora il dolce paesino di Grimaldi. Qui ,oltre al clamoroso evento della guarigione di Piero che ora camminava e al posto dell’auto, auspicando uno stle di vita ecologico, se ne andava in giro con una biga elettrica,  stavano avvenendo altri fatti strani. Le tre intime amiche di Viane, mentre erano in attesa del suo ritorno , furono le prime a constatare che proprio  a Grimaldi si aggirassero fatine e animali parlanti sotto le cui sembianze si celavano personaggi riemersi da un  passato molto lontano. La prima ad accorgersene fu Sofia che sfogliando un  libro di sorte riposto accanto a un testo di storia greca della fornita biblioteca di Piero, vi trovo’ figure di donne che, nella località di Triora, partecipavano a sconvolgenti sabba sotto enormi alberi di noce .Sfogliava quelle pagine con avidità soffermandosi su indicazioni che odoravano di stregoneria. Una mappa indicava un luogo lugubre detto La Cà Botina e un percorso da seguire per  arrivare in un punto barrato con croci e serpenti riportato col nome di Lagodegnu. Al solo guardarlo Sofia si senti’ mancare.”Cielo ma che orrore”, inizio’a pensare, quindi posando ancora gli occhi tra  macabre illustrazioni mise il dito sul sentiero che conduceva a Lagodegnu, indicato come un piccolo lago formato da una cascata, e ancora incredula vide tutto il resto. Le mancava il respiro ma il suo carattere curioso la fece proseguire. Sfogliava quel libro con avidità ormai agganciata da frasi di dubbio significato  affiancate a disegni di braceri dove ardeva legno di alloro  . Pagina dopo pagina ad un tratto sbuco’ un foglietto  che svelava tutt’altra verità contenuta nel libro appena rinvenuto. “Venite, venite ”,  chioso’ rivolgendosi a Emma e Francesca tutte prese a scegliere il vestito da indossare per la festa che in paese si stava preparando in onore di Viane, “ascoltate“, disse catturando la curiosità di Emma che nel frattempo insieme a Francesca valutava se indossare un abito piuttosto che un altro, entrambi acquistati in una golosa boutique  del centro di Milano dove  era solita sedare le sue ansie esistenziali, “  Se negli anni Duemila una donna rinverrà questo raro testo antico non perda tempo e si faccia avanti perchè quello che vi è scritto non è la verità.  Ricordi a tutta la valle che noi donne del 1587 eravamo innocenti e non essendo la causa dell’avvenuta carestia non dovevamo essere mandate al rogo”.  Sofia leggeva e ragionando senti’ che per lei si stava presentando l’occasione da tempo attesa, quella che avrebbe dato finalmente un senso alla sua vita di scrittrice sempre  alla ricerca del suo io più profondo e di storie dove il sogno si confondeva con la realtà. “ Ma che vai leggendo”, si appresto’ a contestare Emma limando, quasi incurante , le unghie delle sue mani  scintillanti  affidate ad una delle più note hand stylist parigine come lei chiamava con parole alla moda le stiliste delle mani ”. “prosegui, prosegui”, continuo’ a dire quasi noncurante spalmandosi una crema al karitè insieme a una polvere iridescente. “Ragazze , non minimizzate quello che sto per leggervi e ascoltate quello che ribadisce ancora una certa Isotta Stella  come si firma alla fine . “Se si ignorerà questo mio messaggio una donna, che ben conoscete, rimarrà per sempre prigioniera di un prepotente signore del cinquecento fomentatore del tribunale dell’inquisizione capace ancora oggi di tenere soggiogata l’intera valle ai suoi voleri “.  Fu a seguito di queste parole che le amiche di Viane si guardarono intorno con circospezione.  “Ma allora è vero quello che una volta ho sentito a proposito della carestia del grano che a Triora aveva portato a mandare al rogo diverse ragazze con l’accusa di stregoneria?” , si interrogo’ Francesca , “ricordo di aver udito questa storia da un contadino della zona proprio ieri mentre prendevo un caffè nel bar del paese. Pensavo scherzasse  o volesse solo attrarre la mia attenzione quando riferiva di streghe e maghi che ancora si aggirano nella valle Argentina . Accipicchia, e allora è tutto vero! Volete vedere che  Viane è  stata rapita per compiere una missione e che anche noi ne siamo invischiate? “ Mentre nominava la parola missione alle loro spalle si alzo’ un forte vento. Nel giardino prospicente la sala della grande biblioteca tutto ondeggiava , volavano le foglie, si alzavono le sedie, alcuni uccelli  venuti dal mare volteggiavano come impazziti, animali simili a serpenti vagavano liberi tra le siepi finchè una voce si alzo’ mettendo fine a quell’orribile scompiglio che aveva terrorizzato l’intero trio . “ Sofia, Emma ,Francesca! Sono Isotta Stella . La vostra Viane è salva ma affinchè ritorni dovete  far si’ che l’intero paese si smobiliti in favore della nostra innocenza . Raccontate a tutti che il seme di cui eravamo in possesso   avrebbe potuto nutrire tutto il mondo. Noi donne del rinascimento volevamo salvare il pianeta , eravamo contro la speculazione, il monte delle Forche e tutta la nostra valle non poteva essere fonte di devastazione , le colture dovevano avvicendarsi per essere vero nutrimento. In questo noi credevamo e per questo siamo state torturate o uccise.”  “ Spiegati meglio”, la prego’ Sofia .” “Cara figliola ai tempi le donne contavano poco e quindi non era difficile attribuirci fatti inesistenti. Fummo accusate di essere la causa di piogge acide, di pestilenze e di altre cattiverie non di certo avvenute per causa nostra”. Parlo’ cosi’ Isotta mentre un orrendo pipistrello inizio’ a volteggiare nella stanza della biblioteca rubando il prezioso documento dalle mani di Sofia che esterefatta vide Isotta estrarre  una spada e colpire il disgustoso topaccio volante che in breve se la squaglio’. “ Codardo”, gli urlo’ lei , “Ecco , è lui il prepotente falso gentiluomo che ingaggio’ squadre di uomini   disposti ad accusare di stregoneria tutte le abitanti di Cà Botina. Ancora fa il prevaricatore , ancora spera che con i suoi poteri magici nessuno mai saprà la verità e che per sempre saremo le bagine di Triora che  compivano orribili sortilegi. ” .Si udirono dei tuoni, poi lampi e fulmini , le luci della biblioteca dove Sofia, Emma e Francesca si trovavano asseragliate dietro un divano, prima si accesero e poi si spensero ,la boiserie si mise a cigolare e a creparsi,  i libri danzavano nell’aria insieme al volume appena rinvenuto, finchè  tra urla di terrore e imprecazioni plano’ nuovamente nelle mani di Sofia insieme all’importante documento. Isotta intanto le aveva salutate implorando la loro solidarietà ,un cervo l’attendeva nel giardino di Piero che in quell’istante assunse la fisionomia di quello delle Esperidi . Per alcuni minuti nell’aria aleggio’ qualcosa di divino , le mele degli alberi divennero d’oro, le fontane sgorgarono acqua al profumo d’ambra e non solo Sofia ma anche Emma e Francesca sentirono che era l’amore a far girare il mondo .  Fu allora che si alzo’ una musica e il cervo inaspettatamente canto’: “ Cessate, o donne, il vostro sospirare, gli uomini furon sempre ingannatori ; con un piede sul lido e l’altro in mare, mai furon costanti negli amori. Dunque cessate, più non sospirate e lasciate partir chi se ne va; e state allegre, e i lamenti mutate in un gaio trallerollerollà”.  Non  capirono tutto questo le amiche di Viane, solo Sofia non aveva dubbi sotto  le sembianze di quel cervo si celava Shakespeare ,conosceva a memoria  Molto rumore per nulla, commedia da lei prediletta. Aveva ragione,William era tornato per porre un lieto fine al rapimento di Viane.    (continua)

venerdì 1 gennaio 2016

La rivelazione


                                       La dolce vita, acquarello su carta di M. Spada

Mentre Viane e Brando si guardavano curiosi e ansiosi di conoscere i misteri celati nel dipinto scoperto nel castello  Samira inizio’ a svelare il suo segreto. Era affascinante, più la si guardava e più rivelava un animo dolce, e Brando che ancora non sapeva cosa fosse il vero amore di colpo, senza attendere di conoscere per intero la sua storia, se ne innamoro’. “Brando non farlo!”, lo scongiuro’ lei  leggendo negli occhi del ragazzo l’inizio della loro reciproca passione sbocciata all’improvviso come un fior di campo, “se ti innamorerai di me resterai per sempre prigioniero in questa valle e io tornero’ immediatamente nel dipinto da cui sono appena uscita  cosi’ quello che sto per narrarvi non lo saprete mai. Non dimenticare che, qui a Triora, il mago è ancora in possesso dei suoi antichi poteri e sta facendo di tutto per impedire il riscatto delle donne imputate ingiustamente di stregoneria. Dovete  guardarvi da lui e agire con circospezione seguendo i voleri di Isotta . Lei é la sola che possiede la facoltà di proteggervi da quel malvagio”. Brando per un po’ rimase in silenzio e non dissimile da coloro che scoprono per la prima volta la profondità dell’amore si vide già nel suo nuovo mondo di uomo adulto, con lui e Samira  insieme per la vita .”La portero’ a vivere alla Mortola”, disse tra sé e sé, “in quella insenatura dove c’é la casetta semplice del mio amico pescatore che sta dirimpetto al mare con la spiaggia di sotto  dove attende sempre una barchetta rosa chiamata La dolce vita.  Per me quella é la dimora più bella che esista. Di notte  sarà la luna riflessa nell’acqua a farci compagnia, di giorno saranno i raggi del sole a posarsi sulle nostre labbra unite in un bacio che non avrà fine neppure quando insieme ci tufferemo nell’azzurro del mare scendendo abbracciati in quel fondale trasparente nel quale abitano creature fantastiche. Io finalmente potro’ fare il poeta e lei sarà la mia musa, la sola a cui apriro’ il mio mondo immaginario”. Fu questo il suo primo pensiero di uomo innamorato. Le immagini dei suoi luoghi amici racchiusi dentro le insenatura della riviera di Ponente si sovrapponevano alle parole che avrebbe voluto sussurrare a quella splendida fanciulla che continuava a leggergli  nel cuore perchè provava il suo stesso sentimento. Poi mettendo da parte  rischi , paure e conseguenze  non ci penso’ due volte a dichiararsi cosi’, come un tempo, aveva fatto il suo maestro William con Peirina. Fissando quegli occhi neri velati di nostalgia  della bella africana le declamo’ alcuni versi nati al momento, forse suggeriti dal cielo come spesso accade ai veri poeti .”Com’è semplice amare quando hai trovato chi ti puo’ ricambiare.
Il mondo che non sapevi osservare ti si svela piano sollevando ad ogni tuo passo il velo che lo avvolgeva. Cammmino
 e mentre il vento si alza lento con la sua musica tutto mi appare bello, anche le foglie secche di un giardino addormentato
 dove tu con me torni ad attendere l’arrivo della nostra  primavera.”
Due lacrime scesero lungo il volto di Samira, accompagnate dal suo radioso sorriso, poi mostrando  un seme bianco che teneva tra le mani diede il via alla sua rivelazione. “Il comandante della nave, a cui mia madre mi aveva affidata, giunto a Triora mi porto’ a vivere nel suo casale insieme alla moglie, nota in tutto il paese come colei che aveva il dono di dare al pane un sapore speciale secondo una ricetta segreta che nessuno conosceva . Un giorno colta da curiosità prese uno dei miei  preziosi semi e di nascosto del marito lo pianto’ nel campo della valle incrociandolo con chicchi di grano . In pochi giorni si sviluppo’ una piantina prodigiosa mai vista da queste parti e Giovanna,  la donna che chiamavo mamma, insieme ad altre  donne del borgo provo’ a ricavarne una farina sottile ottima per un pane il cui profumo attiro’ l’intero paese . Quel cereale che mi aveva sottratto e di cui lei si servi’ per la sua alchimia in Egitto veniva usato solo dai re ”. Segui’ qualche istante di silenzio   e mentre Samira pareva essere zittita da qualcuno  Viane fece per avvicinarsi a lei domandando: “Dimmi quel cereale ha delle proprietà segrete? Come si chiama ? E’ lo stesso che vuole consegnarci Isotta? Ti prego non andartene”.  La fanciulla, tanto desiderata da Brando, si stava smaterializzando appena in tempo per svelare le prime due sillabe del misterioso seme. “Te..., te...”, urlo’ allontanandosi sempre di più e allungando una mano verso Brando quasi a voler fuggire con lui. Non ci volle molto per capire che Samira non poteva più parlare ,ormai era tornata a far parte di quel gruppo di figure ritratte da Bartolomeo Passerotti.  Si sollevo’ un vento leggero e la farfalla Sybilla torno’ a riprendersi i suoi amici. (continua)
Buon anno a tutti i lettori da Viane, Piero, Brando, William, Peirina, Isotta, Samira,Sybilla  e tutti i personaggi del mondo fantastico del romanzo a puntate Tefal  di Gabriella Ledda