A proposito di persone positive, a proposito di persone sorridenti questa settimana voglio presentarvi Davide Longoni ovvero un panettiere star, si fa per dire, perchè quello che affascina di questo maitre à penser della pagnotta, che con il suo pane è riuscito a mandare in visibilio anche le signore di bon ton, è la semplicità. Qualche settimana fa ho assistito alla presentazione del suo libro "Il senso di Davide per la farina" (ed. Ponte Alle Grazie) e mi sono ritrovata in una storia di pane e passione come recita il sottotitolo di questo soave romanzetto. Davide, con tanto di laurea in lettere, a mio avviso è soprattutto un poeta del pane perchè nei suoi occhi brilla l'entusiasmo e la purezza dell'artista. Figlio d'arte, cresciuto tra forni e farine della Brianza, questo ragazzone di quarant'anni mi è subito piaciuto e soprattutto mi è piaciuto il suo pane d'antan fatto con lievito madre, farine italiane e un pizzico di quella magia tipica degli illuminati e dei sognatori. Con Davide ho riscoperto il senso del pane, un alimento quasi sacro da condividere con chi ci sta intorno magari in una di quelle grandi cucine di una volta dove chi si sedeva a tavola aveva il privilegio di sentire intorno a sè il profumo di un pane appena sfornato."Il pane è gioia, è arte e rivoluzione.", scrive Longoni nell'epilogo del libro e ancora afferma "Sogno di continuare a scegliere, per non smettere mai di divertirmi e di pensare. Perchè a quarant'anni ho capito che non c'è sogno che non si possa realizzare".
E dopo questa scappatina nella panetteria di Davide, in via Tiraboschi, eccoci di nuovo a parlare di loro ovvero di Viane tutta presa dal suo imminente matrimonio con Piero, di Emma tutta protesa a conquistare il cuore della mammà del suo Giovanni, di Sofia sempre pronta a scalare l'Everest pur di uscire dalle crisi, compresa quella economica, e di Francesca nuovamente innamorata e aperta a una nuova vita. "Sai cosa faccio? Cambio vita", aveva detto a Emma con un insolito cipiglio mentre si trovavano da Sissi per il solito rito del caffè mattutino e brioche. "Come cambi vita?", le aveva domandato curiosissima Emma mentre addentava un fragrante cornetto alla crema. "Sì voglio dare un taglio all'esistenza frenetica che ho condotto fino ad ora. Ho una madre malata alla quale devo del tempo in più, un nuovo fidanzato che ha bisogno della mia dolcezza e poi ..."Cosa e poi ?", chiede Emma curiosa. "Ho compreso che forse il mio precedente matrimonio era fallito anche per colpa mia. Mi ero adeguata alle priorità messe davanti dal mio ex marito ovvero lavoro, lavoro e poi soldi , soldi. Con lo yoga sto rivalutando altre cose e le mie aspettative stanno cambiando e soprattutto sto meglio. Insomma il mio pseudonimo Libertà incomincia veramente a calzarmi e l'incontro con questo mio nuovo amore mi sta portando verso una nuova strada. Anche lui pratica lo yoga e quello che ci fa sentire simili è il bisogno di dare alla vita un senso più profondo. A proposito domani parto con lui per Lione ha terminato il suo romanzo e vuole festeggiare con me". Mentre discorrevano in via Sant'Orsola nell'atelier di Marta Ferri Viane provava il suo romantico abito da sposa raccontando alcuni dettagli del suo imminente matrimonio che si svolgerà in luglio nella chiesetta di Grimaldi, paesino inerpicato sul monte vicino a Ventimiglia dove Piero possiede una grande villa, e del quadro di Vito Melotto scelto come regalo di nozze da parte delle sue più care amiche pilotate alla Galleria Ponte Rosso di via Brera. Tra una parentesi e l'altra in cui Viane svelava a Marta il suo amore per l'arte moderna e contemporanea gli occhi sognanti di Viane giravano tra gli abiti appesi nell'elegante atelier e osservando degli stupendi vestiti a fiori e a righe le balenò un'ispirazione : dare alle sue tre amiche il ruolo di damigelle vestendole Marta Ferri come lei.
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