venerdì 1 gennaio 2016

La rivelazione


                                       La dolce vita, acquarello su carta di M. Spada

Mentre Viane e Brando si guardavano curiosi e ansiosi di conoscere i misteri celati nel dipinto scoperto nel castello  Samira inizio’ a svelare il suo segreto. Era affascinante, più la si guardava e più rivelava un animo dolce, e Brando che ancora non sapeva cosa fosse il vero amore di colpo, senza attendere di conoscere per intero la sua storia, se ne innamoro’. “Brando non farlo!”, lo scongiuro’ lei  leggendo negli occhi del ragazzo l’inizio della loro reciproca passione sbocciata all’improvviso come un fior di campo, “se ti innamorerai di me resterai per sempre prigioniero in questa valle e io tornero’ immediatamente nel dipinto da cui sono appena uscita  cosi’ quello che sto per narrarvi non lo saprete mai. Non dimenticare che, qui a Triora, il mago è ancora in possesso dei suoi antichi poteri e sta facendo di tutto per impedire il riscatto delle donne imputate ingiustamente di stregoneria. Dovete  guardarvi da lui e agire con circospezione seguendo i voleri di Isotta . Lei é la sola che possiede la facoltà di proteggervi da quel malvagio”. Brando per un po’ rimase in silenzio e non dissimile da coloro che scoprono per la prima volta la profondità dell’amore si vide già nel suo nuovo mondo di uomo adulto, con lui e Samira  insieme per la vita .”La portero’ a vivere alla Mortola”, disse tra sé e sé, “in quella insenatura dove c’é la casetta semplice del mio amico pescatore che sta dirimpetto al mare con la spiaggia di sotto  dove attende sempre una barchetta rosa chiamata La dolce vita.  Per me quella é la dimora più bella che esista. Di notte  sarà la luna riflessa nell’acqua a farci compagnia, di giorno saranno i raggi del sole a posarsi sulle nostre labbra unite in un bacio che non avrà fine neppure quando insieme ci tufferemo nell’azzurro del mare scendendo abbracciati in quel fondale trasparente nel quale abitano creature fantastiche. Io finalmente potro’ fare il poeta e lei sarà la mia musa, la sola a cui apriro’ il mio mondo immaginario”. Fu questo il suo primo pensiero di uomo innamorato. Le immagini dei suoi luoghi amici racchiusi dentro le insenatura della riviera di Ponente si sovrapponevano alle parole che avrebbe voluto sussurrare a quella splendida fanciulla che continuava a leggergli  nel cuore perchè provava il suo stesso sentimento. Poi mettendo da parte  rischi , paure e conseguenze  non ci penso’ due volte a dichiararsi cosi’, come un tempo, aveva fatto il suo maestro William con Peirina. Fissando quegli occhi neri velati di nostalgia  della bella africana le declamo’ alcuni versi nati al momento, forse suggeriti dal cielo come spesso accade ai veri poeti .”Com’è semplice amare quando hai trovato chi ti puo’ ricambiare.
Il mondo che non sapevi osservare ti si svela piano sollevando ad ogni tuo passo il velo che lo avvolgeva. Cammmino
 e mentre il vento si alza lento con la sua musica tutto mi appare bello, anche le foglie secche di un giardino addormentato
 dove tu con me torni ad attendere l’arrivo della nostra  primavera.”
Due lacrime scesero lungo il volto di Samira, accompagnate dal suo radioso sorriso, poi mostrando  un seme bianco che teneva tra le mani diede il via alla sua rivelazione. “Il comandante della nave, a cui mia madre mi aveva affidata, giunto a Triora mi porto’ a vivere nel suo casale insieme alla moglie, nota in tutto il paese come colei che aveva il dono di dare al pane un sapore speciale secondo una ricetta segreta che nessuno conosceva . Un giorno colta da curiosità prese uno dei miei  preziosi semi e di nascosto del marito lo pianto’ nel campo della valle incrociandolo con chicchi di grano . In pochi giorni si sviluppo’ una piantina prodigiosa mai vista da queste parti e Giovanna,  la donna che chiamavo mamma, insieme ad altre  donne del borgo provo’ a ricavarne una farina sottile ottima per un pane il cui profumo attiro’ l’intero paese . Quel cereale che mi aveva sottratto e di cui lei si servi’ per la sua alchimia in Egitto veniva usato solo dai re ”. Segui’ qualche istante di silenzio   e mentre Samira pareva essere zittita da qualcuno  Viane fece per avvicinarsi a lei domandando: “Dimmi quel cereale ha delle proprietà segrete? Come si chiama ? E’ lo stesso che vuole consegnarci Isotta? Ti prego non andartene”.  La fanciulla, tanto desiderata da Brando, si stava smaterializzando appena in tempo per svelare le prime due sillabe del misterioso seme. “Te..., te...”, urlo’ allontanandosi sempre di più e allungando una mano verso Brando quasi a voler fuggire con lui. Non ci volle molto per capire che Samira non poteva più parlare ,ormai era tornata a far parte di quel gruppo di figure ritratte da Bartolomeo Passerotti.  Si sollevo’ un vento leggero e la farfalla Sybilla torno’ a riprendersi i suoi amici. (continua)
Buon anno a tutti i lettori da Viane, Piero, Brando, William, Peirina, Isotta, Samira,Sybilla  e tutti i personaggi del mondo fantastico del romanzo a puntate Tefal  di Gabriella Ledda

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