La dolce vita, acquarello su carta di M. Spada
Mentre Viane e Brando si guardavano curiosi e
ansiosi di conoscere i misteri celati nel dipinto scoperto nel castello Samira inizio’ a svelare il suo segreto. Era
affascinante, più la si guardava e più rivelava un animo dolce, e Brando che
ancora non sapeva cosa fosse il vero amore di colpo, senza attendere di
conoscere per intero la sua storia, se ne innamoro’. “Brando non farlo!”, lo
scongiuro’ lei leggendo negli occhi del
ragazzo l’inizio della loro reciproca passione sbocciata all’improvviso come un
fior di campo, “se ti innamorerai di me resterai per sempre prigioniero in
questa valle e io tornero’ immediatamente nel dipinto da cui sono appena uscita
cosi’ quello che sto per narrarvi non lo
saprete mai. Non dimenticare che, qui a Triora, il mago è ancora in possesso
dei suoi antichi poteri e sta facendo di tutto per impedire il riscatto delle
donne imputate ingiustamente di stregoneria. Dovete guardarvi da lui e agire con circospezione
seguendo i voleri di Isotta . Lei é la sola che possiede la facoltà di
proteggervi da quel malvagio”. Brando per un po’ rimase in silenzio e non
dissimile da coloro che scoprono per la prima volta la profondità dell’amore si
vide già nel suo nuovo mondo di uomo adulto, con lui e Samira insieme per la vita .”La portero’ a vivere
alla Mortola”, disse tra sé e sé, “in quella insenatura dove c’é la casetta
semplice del mio amico pescatore che sta dirimpetto al mare con la spiaggia di
sotto dove attende sempre una barchetta
rosa chiamata La dolce vita. Per me
quella é la dimora più bella che esista. Di notte sarà la luna riflessa nell’acqua a farci
compagnia, di giorno saranno i raggi del sole a posarsi sulle nostre labbra
unite in un bacio che non avrà fine neppure quando insieme ci tufferemo
nell’azzurro del mare scendendo abbracciati in quel fondale trasparente nel quale
abitano creature fantastiche. Io finalmente potro’ fare il poeta e lei sarà la
mia musa, la sola a cui apriro’ il mio mondo immaginario”. Fu questo il suo
primo pensiero di uomo innamorato. Le immagini dei suoi luoghi amici racchiusi
dentro le insenatura della riviera di Ponente si sovrapponevano alle parole che
avrebbe voluto sussurrare a quella splendida fanciulla che continuava a
leggergli nel cuore perchè provava il
suo stesso sentimento. Poi mettendo da parte
rischi , paure e conseguenze non
ci penso’ due volte a dichiararsi cosi’, come un tempo, aveva fatto il suo
maestro William con Peirina. Fissando quegli occhi neri velati di nostalgia della bella africana le declamo’ alcuni versi
nati al momento, forse suggeriti dal cielo come spesso accade ai veri poeti .”Com’è
semplice amare quando hai trovato chi ti puo’ ricambiare.
Il mondo che non sapevi osservare ti si svela
piano sollevando ad ogni tuo passo il velo che lo avvolgeva. Cammmino
e
mentre il vento si alza lento con la sua musica tutto mi appare bello, anche le
foglie secche di un giardino addormentato
dove tu
con me torni ad attendere l’arrivo della nostra primavera.”
Due lacrime scesero lungo il volto di Samira, accompagnate
dal suo radioso sorriso, poi mostrando un seme bianco che teneva tra le mani diede il
via alla sua rivelazione. “Il comandante della nave, a cui mia madre mi aveva
affidata, giunto a Triora mi porto’ a vivere nel suo casale insieme alla moglie,
nota in tutto il paese come colei che aveva il dono di dare al pane un sapore
speciale secondo una ricetta segreta che nessuno conosceva . Un giorno colta da
curiosità prese uno dei miei preziosi semi
e di nascosto del marito lo pianto’ nel campo della valle incrociandolo con
chicchi di grano . In pochi giorni si sviluppo’ una piantina prodigiosa mai
vista da queste parti e Giovanna, la
donna che chiamavo mamma, insieme ad altre
donne del borgo provo’ a ricavarne una farina sottile ottima per un pane
il cui profumo attiro’ l’intero paese . Quel cereale che mi aveva sottratto e
di cui lei si servi’ per la sua alchimia in Egitto veniva usato solo dai re ”.
Segui’ qualche istante di silenzio e mentre Samira pareva essere zittita da
qualcuno Viane fece per avvicinarsi a
lei domandando: “Dimmi quel cereale ha delle proprietà segrete? Come si chiama
? E’ lo stesso che vuole consegnarci Isotta? Ti prego non andartene”. La fanciulla, tanto desiderata da Brando, si
stava smaterializzando appena in tempo per svelare le prime due sillabe del
misterioso seme. “Te..., te...”, urlo’ allontanandosi sempre di più e
allungando una mano verso Brando quasi a voler fuggire con lui. Non ci volle
molto per capire che Samira non poteva più parlare ,ormai era tornata a far
parte di quel gruppo di figure ritratte da Bartolomeo Passerotti. Si sollevo’ un vento leggero e la farfalla
Sybilla torno’ a riprendersi i suoi amici. (continua)
Buon anno a tutti i lettori da Viane, Piero,
Brando, William, Peirina, Isotta, Samira,Sybilla e tutti i personaggi del mondo fantastico del
romanzo a puntate Tefal di Gabriella
Ledda
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